PEDAGOGIA SCIENTIFICA BMF

PEDAGOGIA SCIENTIFICA
scientific pedagogy
la Bussola della Mente Funzionale
BMF

Crediamo nell'efficacia e nella semplicità del nostro agire pedagogico che si traduce in una metodologia che predilige il fare e a cui si alterna l'apprendere in situazione. L'interesse, la motivazione e l'agire canalizzano la tensione emotiva dei soggetti che ottimizzano la percezione e l'apprendimento. L'azione implementa per sua specificità la mediazione offerta dagli oggetti culturali capaci di creare quel contesto o ambiente di apprendimento "ecologico" che consente di far decollare la motivazione dei bambini, spingendoli alla sfida della esperienza/conoscenza. Corpo intelligente considera la persona come un insieme funzionale che supera il tradizionale pensiero dualistico che scinde mente e corpo. Oggi la scuola non è che una delle agenzie possibili di apprendimento e di formazione delle giovani generazioni: bambini, ragazzi sono immersi in un ricchissimo, spesso caotico mondo di informazioni, di proposte di valori e di comportamenti, di segni e di linguaggi. Ma proprio per questo la famiglia e la scuola non possono abdicare al compito di promuovere la capacità dei ragazzi di dare senso alla varietà delle loro esperienze. La principale sfida attuale è quella di dare senso alla globalità o frammentarietà del sapere: obiettivo che richiede di ripensare e di riconfigurarne la sua trasmissione.

Ma chi educhiamo? La persona: un essere unico e irripetibile a cui dobbiamo garantire l'uguaglianza dei saperi nella diversità dei percorsi individuali agendo sulle aperture ma anche le chiusure che ha ricevuto nelle sue esperienze di vita.

Ciascuno di noi attinge continuamente informazioni dall'ambiente, con contaminazioni di ordine cognitivo ed emotivo che gli provengono dalla cultura e dai valori del gruppo a cui appartiene e dai contesti interattivi in cui è inserito.

Siamo più o meno consapevoli del nostro patrimonio genetico, delle esperienze, teorie apprese, ma la maggior parte nostre conoscenze nasce per apprendimento diretto, per intuizione, per gusto, per ragioni e opportunità in parte coscienti e in parte inconsce. Ma è proprio in questa costellazione, in bilico tra teorie e pratiche stabili e instabili, necessarie, possibili, persino accidentali, tra oscillazioni e squilibri, che restano margini e libertà di utilizzo della nostra intelligenza, delle nostre emozioni, del nostro agire.

La Mente in Azione (laboratorio cognitivo motorio 0 - 6)
(per avere il testo scrivere a: labussoladellamentefunzionale@gmail.com)



LA FILOSOFIA DI BASE


Il progetto “Corpo Intelligente” si propone due grandi finalità: l'adattamento funzionale e la gestione di sé in età evolutiva. Se consideriamo la persona come insieme funzionale, il corpo assume la propria unitarietà nel dialogo con l’ambiente. Emozioni, etica, pensieri, azioni, testimoniano l’unicità e la diversità del vissuto di ogni soggetto . Il corpo è il tramite tra la propria mente e le situazioni ambientali, tra il sé ed il mondo esterno. Corpo soggetto e non oggetto che non subisce la realtà, ma la cerca e la coglie in un rapporto euristico ed adattivo. L'evoluzione del mondo e della nostra vita si ripropongono in sintesi ad ogni momento relazionale: filogenesi ed ontogenesi garantiscono il percorso personale. Il progetto privilegia una attivazione funzionale come risorsa indispensabile per affrontare apprendimenti e produzioni e una educazione inter disciplinare che permette di entrare in relazione efficace con campi di esperienza e aree disciplinari, rispettando la naturale continuità del percorso evolutivo.

Il corpo esprime se stesso attraverso la propria funzionalità. L'attività corporea rappresenta la strategia educativa naturale della persona, ricca di piacevoli motivazioni è una esigenza ed un vero diritto soprattutto in età evolutiva. Mette in evidenza i limiti personali ma anche le attitudini; è il luogo delle emozioni, delle relazioni che nascono cambiano o si consolidano; è palestra di conflitti; è il momento dell’ascolto, della ricerca e della scoperta, è terreno di comunicazione, cooperazione, competenza ed esperienza.

L'attività sollecita la decentrazione, crea le condizioni per cambiare il proprio pensiero ed il proprio punto di vista. Se ben gestito, questo fondamentale contenitore, diviene uno scrigno prezioso dal quale può attingere per soddisfare bisogni determinanti ad una crescita sana ed equilibrata. Spesso invece sedentarietà precoce e abbandono prematuro dell’attività corporea, denunciano un certo fallimento dell’impostazione iniziale.

Frequentemente interventi inadeguati ed intempestivo dell’adulto creano problemi. Invece di lasciar scorrere naturali vocazioni, concedere iniziative spontanee ed originali, accettare soluzioni coerenti con il proprio personale modo di apprendere e produrre, si impongono e richiedono modalità di interpretazione ed esecuzione troppo limitative ed eccessivamente vincolanti. Tecniche e modalità codificate invadono troppo presto il terreno d’azione del soggetto impedendogli l’attivazione ricca e speciale della propria globale funzionalità.

Il corpo intelligente è un corpo consapevole, che osserva e percepisce, elabora, agisce e reagisce, risolve problemi con strategie diverse, pensa, sperimenta; è un corpo creativo, che programma, progetta; è un corpo espressivo, che si mette in gioco; è un corpo che rispetta e accoglie; è ricco di emozioni e che desidera apprendere e produrre.

Corpo intelligente permette di esprimere la disponibilità del soggetto ad adattarsi all’ambiente in ogni situazione, nella relazione e nell’operatività . La funzione principale nel percorso progettuale dell’insegnante non è quella di far apprendere ma di predisporre opportunità perché il soggetto possa apprendere. Occorre competenza ed attitudine per proporre senza orientare e condizionare il bambino con il proprio sapere; quando propone un’attività deve esserne coinvolto come se anche per lui fosse la prima volta; deve condividere l’entusiasmo emozionale con gli studenti che ha di fronte. E’ importante predisporre l’ambiente (spazio e materiali) apparecchiandolo in modo che la proposta scaturisca in modo naturale; che l'attività accenda la curiosità e la voglia di scoprire, fare e sbagliare, in autonomia e senza la fretta di correggere. L’atteggiamento deve essere rassicurante, di stimolazione e di regolazione; l’offerta deve porsi come situazione/problema, deve legittimare il provare e la sana frustrazione del piccolo insuccesso. Perché se il fallimento è costante viene a mancare la funzione energetica (inibizione dell’azione di “Laborit”). E' attraverso il passaggio dalla spontaneità iniziale ad una gestione programmata del proprio agire che la persona si completa. Il tono di base deve mantenersi in equilibrio per permettere attenzione e vigilanza.


1 commento:

  1. E' da aggiornare con pubblicazioni, ricerche e convegni!!!!!

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