SPORT EDUCATIVO




“IL TRAPEZIO”
La “Bussola della mente funzionale” (Compass of Functional Mind) è la nostra proposta Teorica scientifico/pedagogica. L’obiettivo del Metodo che ne consegue è l’attivazione del  sistema neuro funzionale attraverso l’orientamento dell’attenzione, per permettere al soggetto di acquisire la capacità di gestirsi in ogni momento. Dunque sapersi adattare alle situazioni che incontra e saper apprendere. In effetti nuovi e migliori apprendimenti rendono l’adattabilità organizzativa più efficace.
L’attenzione sollecita i meccanismi funzionali in relazione alle situazioni in atto e agli scopi da raggiungere. Può spostarsi da sé all’ambiente e viceversa e creare in modo naturale le condizioni per comprendere ciò che sta accadendo e che sta per accadere. Questo facilita le scelte e rende più efficace il proprio agire.
Ma perché il soggetto possa scegliere deve conoscere i significati del proprio agire. Determinante è l’autovalutazione (capacità, carenze, difficoltà, attitudini) attraverso un  esame di realtà. Ci si può avvalere per questo di parametri di riferimento e di tabelle semplificate. Questo vale per qualsiasi attività della vita quotidiana. Noi qui ci rivolgiamo all’ambito sportivo ed in particolare al gioco del calcio. Ed ecco la proposta pedagogica di Calcio Educativo.
Il Gioco che intendiamo porre all’attenzione in questo articolo rappresenta concretamente alcuni significati concettuali del nostro Metodo (“MB educational soccer”). Inoltre lo riteniamo, dopo doverose sperimentazioni, un momento indispensabile nel percorso calcistico in età evolutiva.
Ogni volta che incontriamo un campo di calcio ci troviamo di fronte ad un rettangolo con due porte situate a metà dei due lati corti. La penetrazione della porta avversaria e la difesa della propria porta sono gli scopi delle due squadre che si affrontano. Un unico spazio da violare, quello opposto, un unico spazio da proteggere, il proprio. Entrambe le squadre per giungere al gol tentano la via più diretta, la via centrale, che tra l’altro permette la visione più ampia della porta avversaria. Ma entrambe le squadre cercano di impedire questo tipo pericoloso di attacco. Allora si pone il problema della ricerca di un ingresso favorevole. Centrale se lo si trova oppure laterale o meglio obliquo. E più o meno rapidamente, con opportuni cambi di spazio ci si adopera per trovare l’accesso. Ma quello che avviene per tutta la gara è la disputa della palla (impossessarsene e mantenerne il possesso);  questa è talmente coinvolgente che si rischia di porre poca attenzione alla conquista dello spazio di penetrazione. Il bambino in età evolutiva ha bisogno di riferimenti concreti, ben visibili, che in seguito potranno essere sostituiti da una buona rappresentazione mentale.                                                                                                     
Il TRAPEZIO” è un gioco-partita che abbiamo ideato per “ricordare” ai giocatori i possibili ingressi verso la porta avversaria. Questi sono essenzialmente 3: uno frontale e due obliqui/laterali. I tre varchi sono ben riconoscibili perché quattro paletti, 2 posizionati sulla linea di fondo campo, ognuno a 2 metri dai pali della portina e 2 interni al campo a 3 metri dalla portina, distanti 2 metri tra loro. Sono evidenti dunque una pre-portina frontale e due pre-portina oblique/laterali in ogni metà campo. I giocatori sono tre contro tre o quattro contro quattro su campo di dimensioni adeguate. Ci sono due porte piccole una per squadra. Il gioco si chiama trapezio perché le due aree assumono questa forma geometrica. L'ingresso alle aree è inibito ai giocatori pena un calcio di rigore assegnato contro la squadra che ha trasgredito. Tempo di gioco 10 minuti all’interno dei quali viene data una sola consegna.
Le consegne possono essere di tipo regolamentare, funzionale o in rapporto allo sviluppo delle azioni di gioco.
Tipo 1 regolamentare: gioco di prima, a due tocchi, a tre tocchi, con le parti del corpo valide per il gioco del calcio oppure con le mani, ecc.
Tipo 2 funzionale: attenzione all'equilibrio, agli appoggi, al primo controllo, al secondo controllo, al posizionamento che assumono i compagni, al posizionamento degli avversari, alla traiettoria della palla, alla postura del compagno o dell'avversario, all'orientamento rispetto alle porte, ecc.
Tipo 3 in rapporto allo sviluppo delle azioni di gioco: indicazioni sulle modalità di circolazione della palla, sui posizionamenti in campo, ecc.   

Il gioco è essenzialmente rivolto all'attività di base nel periodo dagli 8 ai 12 anni.
All'età di sei anni è già possibile proporlo ma senza nessuna richiesta che riguardi lo sviluppo delle azioni di gioco (3) dato che il bambino non è ancora in grado di decentrarsi con la mente e cioè di immaginarsi cognitivamente al posto del compagno. Per quel che concerne le consegne funzionali (2) l’attenzione è più globale che non rivolta ai dettagli. Molto semplici sono le consegne di tipo regolamentare (1).
Dopo i 12 anni è comunque importante e va praticarlo ovviamente con consegne più complesse.
Lo scopo di una partita è rappresentato dal gol nella porta avversaria. Per poterlo raggiungere occorre porsi alcuni scopi parziali e dunque fare scelte finalizzate.
Le azioni di gioco di chi attacca divengono dunque una ricerca continua di ingresso per poter giungere al gol: ricerca di spazi, ricerca di tempi, ricerca di posturo-gestualità adatte ed efficaci.


Dimensioni
-       Porte: 2 mt (larghezza) x 1 mt (altezza).
-       Campetto: 12 mt (larghezza) x 24 mt (lunghezza).
-       Trapezio: base maggiore 6 mt (larghezza della portina + 2 mt per parte); base minore 2 mt come la larghezza della portina; distanza tra la portina e la base minore 3 mt; i lati obliqui  congiungono i vertici delle due basi (vedi disegno).
-       Le dimensioni del campetto e le dimensioni del trapezio possono variare.

Numero giocatori: 3 o 4 per squadra.

Dimensioni palla: n° 3 o n°4.

Tempi di gioco: 10 minuti.

Regolamento: regole base del gioco del calcio senza il fuori gioco. Nessuno può entrare nelle aree. Chi entra viene penalizzato con un calcio di rigore.

Materiale occorrente:
-       2 portine;
-       6 coni;
-       8 paletti;
-       3 - 4 telette numerate;
-       palloni n°3 o n°4;
-       cinesini.

Varianti:
-       Numero giocatori: 3 contro 3 o 4 contro 4;
-       Numero giocatori 3 contro 2 o 4 contro 3;
-       Dimensioni campo modificate nel rapporto tra larghezza e lunghezza;
-       Tutti i giocatori della squadra devono realizzare una rete;
-       Due giocatori di una squadra possono fare gol solo dalle linee oblique e il terzo dalla base minore;
-       Gioco con le mani;
-       Il gol vale se realizzato di prima;
-       Si gioca esclusivamente con il piede non preferito;
-       Il gol vale solo se realizzato con il piede non preferito;
-       Con ruoli stabiliti;
-       Si utilizzano 2 palloni contemporaneamente;
-       Senza telette o con telette numerate;
-       Con spazi prestabiliti di campo assegnati ai giocatori. Campo diviso in 2 parti (in lunghezza o larghezza) oppure diviso in 4 parti; 
-       ecc.  


Conclusioni

Il trapezio è una figura che evidenzia, attraverso tre ingressi, il convergere verso un unico obiettivo. E’ una ricerca di penetrazione dove si cerca di aggirare la difesa avversaria cosa che dovrebbe avvenire naturalmente in partita. I paletti rendono ben visibili i tre ingressi verso la porta che  rappresentano obiettivi parziali per giungere all’obiettivo finale.
Gli attaccanti vanno alla ricerca di un accesso utile, mentre i difensori chiudono i varchi per rendere impenetrabili gli spazi.
L’agire in situazione articolata, complessa e dinamica qual è la partita rende difficile la gestione dell’attenzione. Ci si distrae dallo scopo principale che è fare gol e lo si dimentica. La riconoscibilità dello scopo, attraverso riferimenti che evidenziano la direzione da perseguire, risulta vantaggiosa. La partita “trapezio” va alternata a quella normale perché possa formarsi l’immagine mentale delle direzioni di penetrazione ed il concetto venga concetto acquisito.









                                                                                       Mauro Bonali      Lina Stefanini
                                                                                     Scienze motorie      Pedagogia 
-->


U.S. CREMONESE
Settore Giovanile  Attività di base

 PROGETTO  “GOL DI TESTA” 

Il progetto prevede un percorso in cui il soggetto è protagonista della propria evoluzione, dei propri apprendimenti, delle proprie produzioni, della propria condotta nella relazione con il mondo che lo circonda.
 Il documento programmatico, però, ha solo valore di ipotesi iniziale, in quanto l’andamento dell’attività, l’evoluzione dei singoli soggetti e dei gruppi, la dinamicità delle situazioni, l’imprevedibilità delle risposte alle sollecitazioni tecnico-educative, oltre al riscontro sull’efficacia delle proposte, richiedono una verifica costante del programma, tale da consentire interventi sempre più mirati e proporre opportuni aggiustamenti e riformulazioni necessarie.
Il bambino, infatti, impara a gestirsi nell’attività, socializza, mira consapevolmente agli obiettivi condivisi con l’educatore, si lascia guidare quando la situazione lo richieda e sperimenta l’autonomia imparando a risolvere problematiche operative.
L’ “iter” educativo sportivo si articola nei seguenti momenti:
a)    conoscenza di sé e confronto con situazioni ambientali, attraverso una attività globale, ludico cognitivo-motoria;

b)     primi adattamenti nel gioco del calcio (controllo e trasmissione della palla, posizionamenti ed interventi quando la palla è in possesso di un compagno o di un avversario);

c)     approfondimento, consolidamento, potenziamento in merito alle prassie calcistiche.
FILOSOFIA DI BASE

Finalità:

- adattamento intelligente e non condizionamento;

- autonomia  relativa all’organizzazione e all’operatività;

- socializzazione;

- disponibilità ad apprendere e produrre.
PEDAGOGIA

- Condivisione dell’attività perché vi sia, da parte del bambino, consapevolezza di significati nella relazione e nell’apprendimento.

- Conoscenza, accettazione di sé e delle proprie caratteristiche (esame di realtà).

- Scoperta e conoscenza del gioco, attraverso il vissuto situazionale.

- Ricerca di miglioramento, nel rispetto di sé e degli altri.

METODOLOGIA

- Scelta di percorsi operativi (programmazioni annuali).

- Alternanza tra:  - attivazione motoria spontanea e programmata;

                                - percezione e rappresentazione mentale di sé e dell’ambiente;

                                - apprendimento per imitazione e per problem solving.

- Obiettivi:  - relazione equilibrata con gli altri;

                     - acquisizione di posture e gestualità efficaci relative al gioco del calcio;

                     - sollecitazione misurata dell’intensità esecutiva.

- Proposte educative:
                  - esercitazioni, giochi, partite, liberi e con consegne, specifici del calcio e non 
                    specifici.

- Attivazione funzionale: - globale;  - mirata nell’attenzione percettiva e nella risposta motoria.
- Valutazione:    - osservazione in situazione globale;

- Eventuali prove specifiche.

TAPPE EVOLUTIVE

Caratteristiche

6-9 anni      - stadio corpo rappresentato (statico)
                     - operazioni concrete
                     - inizio stadio latenza
                     - inizio stadio operatorio
                     - orientamento rispetto a sé 
10-12 anni    - stadio corpo rappresentato (dinamico)
                        - decentrazione e orientamento rispetto all’altro    
  - spazio proiettivo
  - dal concreto verso l’astratto
  - fine stadio latenza
  - fine stadio operatorio
  - maturazione schema corporeo
 
                                                                                                  
                                                                                      Prof. Mauro Bonali



A.S.D.  Artistica GYMNICA Cremona

 PROGETTO: “... la ginnastica artistica per tutti ...!”

 idea BASE

Il rischio grande nella ginnastica artistica è che la possano praticare solo i "superdotati".

La conseguenza è che quella che possono praticare tutti sia banale (facile e anche brutta da vedere) e quella bella ... per extraterrestri (visibile solo alla tv).

La sfida è che possa essere divertente e fruibile a buon livello da tutti coloro che ci si impegnano.

Proff. Sonia Rossi e Daniele Tolomini









                    







Il Corpo intelligente e lo sport

Un “corpo intelligente” offre migliore disponibilità ad acquisire apprendimenti non solo scolastici, ma anche sportivi.

Se alla definizione del Consiglio d'Europa aggiungiamo quella dell'Organizzazione mondiale della sanità, che considera la sedentarietà come una malattia del nostro tempo, si viene a configurare una specie di diritto/dovere verso l'attività funzionale-motoria.

Lo sport rappresenta un fenomeno sociale, economico, psicologico, culturale e simbolico di straordinaria importanza. È di per sé un sistema culturale, con un proprio linguaggio, con propri riti, comportamenti e gesti più o meno inconsci; nel contempo rappresenta una chiara riproduzione e metafora della vita individuale e sociale, nei suoi vari aspetti e quindi anche nelle sue contraddizioni.

Il fenomeno sportivo sollecita l'immaginario collettivo: fantasie, emozioni, affetti, modelli, aspetti morali, simboli, ideologie e rappresentazioni sociali, nei loro aspetti positivi e negativi. Ne fa testo il fatto che sono di origine sportiva molte parole ed espressioni linguistiche d'uso comune così come nella vita politica, economica, sociale.




3 commenti:

  1. È possibile associare altri sport a questi metodi?

    RispondiElimina
  2. Hello, an amazing Information dude. Thanks for sharing this nice information with us. Guarda Video Sportivi

    RispondiElimina
  3. Siamo lieti di aggiungere altre associazioni! scrivere a lina.stefanini@unicatt.it

    RispondiElimina

aggiungi un tuo commento ...

..................................................................................................................................................