“La Bussola della Mente Funzionale “
La Bussola della Mente Funzionale è un’Associazione Scientifico-Culturale impegnata in ambienti scolastici e sportivi. Si caratterizza per l’approfondimento, la sperimentazione e la ricerca in ambito scolastico e sportivo. Dal gennaio 2013 organizza proposte e percorsi formativi. Si avvale della rete per un costante collegamento interattivo. la rete permette a tutti di accedere alla discussione, agli approfondimenti e, alle riflessioni sul dibattito attuale in ambito pedagogico ed educativo che nasce dal desiderio di capire come funzioniamo, come possiamo migliorare il nostro funzionamento e l’apprendimento. L’immagine della bussola è la metafora che ci ha ispirato. La bussola è innanzitutto un corpo mobile che cambia di direzione rispetto a come il soggetto si sposta: oggi, del resto, abbiamo bisogno di approcci praticabili in una situazione in continua trasformazione. La bussola pur nella sua mobilità ha sempre un punto di riferimento. Se da un lato si tratta di riconoscere che le situazioni in cui ci si trova a operare sono diverse e in rapido mutamento, dall’altro abbiamo bisogno di un riferimento pedagogico affidabile e stabile per pianificare le nostre azioni educative e formative. La sistematizzazione teorica e l’approccio operativo elaborato dall’Associazione B.M.F. offrono un contributo per affrontare alcune delle odierne emergenze con l’intento di recuperare l’approccio naturale all’apprendimento e innestare su di esse l’acquisizione delle forme più evolute di competenze collegate alla consapevolezza e al controllo del comportamento. Il nostro insieme funzionale, anche se indagato da varie scienze riserva ancora molti segreti. Il compito della pedagogia che pensa, declinata attraverso la didattica che fa e insegna, è di offrire alle scuole e alle società sportive le strategie suggerite per trasformare le nostre esperienze in conoscenze. In particolare sosteniamo come lo sviluppo cognitivo sia strettamente legato all'azione e che, il nostro cervello, dalla nascita, è predisposto ad apprendere attraverso l'esperienza. In questa direzione, il nostro contributo di ricercatori esperti in diverse discipline, promuove percorsi per aiutare i bambini, i ragazzi e gli adulti a loro vicini (insegnanti, tecnici, genitori) a diventare sempre più consapevoli della propria funzionalità, a controllarla e indirizzarla a scopi conoscitivi e, comunicativi. In relazione a questo aspetto, il gruppo di ricerca sui neuroni specchio, ben mette in luce come la nostra mente, quando deve comprendere la realtà, si appoggia su un sistema cerebrale in cui sono codificati i significati delle nostre azioni. Nella comprensione del mondo non è quindi la sensorialità, ma la motricità: noi capiamo ciò che ci sta attorno perché implicitamente riproduciamo le azioni che noi compiremmo in quella situazione. Anche il linguaggio, un’altra funzione mentale di ordine superiore, è strettamente collegata a precisi processi e elaborazioni. Passando ad un secondo aspetto, ci si domanda che ruolo abbia il corpo e con esso l’azione nell’apprendimento. Nei contesti scolastici talvolta corpo e movimento sono visti come fonte di disturbo perché interferiscono con l’ascolto, impediscono la concentrazione e la riflessione, alimentando l’impulsività. Su questi presupposti e prospettive è tracciata la nostra proposta educativa che, facendo perno sulla dimensione corporea e sull’attivazione funzionale che il soggetto compie, cerca di accrescere consapevolezza e controllo per l’autonomia dell’individuo attraverso percorsi che rispettano tempi e modi dell’apprendimento. La sistematizzazione teorica e l’approccio operativo B.M.F. offrono, in questa dimensione, un contributo per affrontare le odierne emergenze educative orientate alla consapevolezza e controllo del proprio comportamento.
Principi Fondamentali B.M.F.
Il corpo come strumento di conoscenza: la nostra teoria pone al centro dell'apprendimento il corpo (insieme funzionale), inteso non solo come strumento di azione ma anche come veicolo per la comprensione di sé e del mondo. L'alternanza tra coscienza e non coscienza: il cervello umano alterna continuamente modalità di funzionamento cosciente e non cosciente, entrambe essenziali per l'apprendimento e la risoluzione dei problemi.
Le quattro fasi dell’apprendimento
- il processo di apprendimento:
- l’azione spontanea,
- l’osservazione esterna,
- la pianificazione e riprogettazione dell'agire.
L'importanza dell'orientamento dell'attenzione: l'orientamento dell'attenzione verso specifici aspetti della situazione (sé, ambiente, scopo e procedure) è fondamentale per attivare le funzioni cognitive necessarie all'apprendimento attraverso l’agentività che ci caratterizza (Piaget, Wallon, Bandura).
I campi neurofunzionali: l'attività cognitivo- motoria attiva "campi neuro-funzionali", ovvero reti neurali specializzate per svolgere specifiche funzioni cognitive e motorie che attraverso il sé operativo il bambino applica in diversi contesti di vita.
La Metodologia B.M.F.: La Bussola propone una metodologia educativa basata su due linee d'intervento:
Linea diretta: focalizzata sull'apprendimento di specifiche conoscenze o abilità attraverso attività pratiche libere o guidate.
Linea indiretta: mirata allo sviluppo delle funzioni cognitive di base attraverso attività specifiche che sollecitano "campi neurofunzionali" per apprendere, scegliere e agire nelle diverse situazioni.
Entrambe le linee prevedono l'utilizzo di procedure sia autonome (il bambino sceglie la propria strategia) sia guidate (l'educatore fornisce indicazioni).
Implicazioni Pedagogiche
La teoria B.M.F. offre importanti spunti educativi e formativi:
Centralità dell'esperienza: L'apprendimento avviene in modo più efficace quando è legato a esperienze concrete e significative per l’apprendente.
Sviluppo integrale della persona: La metodologia promuove lo sviluppo armonico di tutte le dimensioni della persona: cognitivo-motorie, emotive, sociali e creative.
Personalizzazione dell'apprendimento: La metodologia BMF consente di adattare l'insegnamento alle caratteristiche individuali di ciascun bambino nel rispetto della sua età anagrafica e biologica.
La Collaborazione tra educatori e neuro-scienziati: BMF integra le conoscenze in ambito neuroscientifico con le pratiche educative tradizionali e le più innovative in ambito neuro-scientifico.
In Sintesi
La teoria B.M.F. offre un quadro innovativo e affascinante sull'apprendimento, sottolineando il ruolo centrale del corpo e dell'esperienza diretta per apprendere. Questa teoria può essere un valido strumento per gli educatori/ insegnanti che desiderano promuovere uno sviluppo cognitivo, affettivo e sociale completo con i bambini-ragazzi di cui si prendono cura, educandoli.
Possibili Approfondimenti
Per approfondire la teoria BMF, si possono consultare: "La Bussola della mente funzionale" di M. Bonali, L. Stefanini e A. Antonietti. Articoli scientifici pubblicati dagli autori sulla rivista Zero-Sei-UP. Il sito web della Bussola della Mente Funzionale.
Glossario
I Campi Neuro-funzionali sono reti neurali specializzate che svolgono specifiche funzioni cognitive, emotive e motorie:
Esempi:
- Funzioni cognitive quali attivazioni neuro-funzionali, memoria, orientamento dell’attenzione, linguaggio, problem solving ecc.
- Funzioni emotive: riconoscimento delle emozioni, regolazione emotiva.
- Funzioni motorie: coordinazione, equilibrio, forza, creatività, socializzazione ecc. L’'attivazione e il coordinamento dei campi neurofunzionali sono fondamentali per l'apprendimento e l'adattamento all'ambiente (soft skills).
L'Orientamento dell'Attenzione: Meccanismo chiave l'orientamento dell'attenzione permette di selezionare le informazioni rilevanti e di attivare i campi neurofunzionali necessari per affrontare le più disparate situazioni.
Dimensioni dell'attenzione:
Interna: focalizzata su sé stessi, sulle proprie emozioni, sensazioni e pensieri.
Esterna: focalizzata sull'ambiente circostante, sugli oggetti e sulle persone.
Scopi e procedure: focalizzata sugli obiettivi da raggiungere e sulle azioni da compiere.
Elemento chiave: L'orientamento dell'attenzione che consente di passare da un'analisi globale della situazione a un'analisi più dettagliata favorendo così una comprensione più profonda e una risoluzione più efficace dei problemi.
Le Quattro Fasi dell'Apprendimento:
Fase 1: Azione spontanea: il bambino agisce in modo impulsivo e intuitivo, guidato dalla curiosità e dal desiderio di esplorare l'ambiente.
Fase 2: Orientamento all'azione: il bambino inizia a riflettere sulle proprie azioni e cerca di ottimizzarle.
Fase 3: Osservazione esterna: il bambino si distacca dall'azione e osserva la situazione da una prospettiva più oggettiva.
Fase 4: pianificazione e riproposizione dell'azione; il bambino pianifica le azioni sulla base delle osservazioni effettuate.
Le linee d'Intervento:
Linea diretta: focalizzata sull'apprendimento di contenuti specifici (es. lettura, scrittura, matematica, scienze, tecnologia, attraverso l’approccio stem).
Linea indiretta: focalizzata allo sviluppo delle funzioni cognitive di base (es. attenzione, memoria, coordinazione ecc..).
Procedure Autonoma e Guidata:
Autonoma: il bambino è libero di esplorare e scoprire da solo.
Guidata: l'educatore fornisce indicazioni e suggerimenti per facilitare conoscenze, ponendosi domande con l'apprendimento che ne consegue.
Confronto con altre Teorie dell'Apprendimento: BMF si distingue da altre teorie dell'apprendimento (come il comportamentismo, il cognitivismo e il costruttivismo ma a cui attinge…) per la sua enfasi sul corpo (insieme funzionale), sull'esperienza diretta e sull'importanza dei processi coscienti e non coscienti.
Potenziali sviluppi futuri: Integrazione con le neuroscienze, attraverso approfondimenti sulle basi neurobiologiche che potrebbe portare a una maggiore comprensione dei meccanismi impliciti dell'apprendimento.
Sviluppo di strumenti di valutazione: la creazione di strumenti specifici per valutare l'efficacia della metodologia BMF che potrebbe favorirne la diffusione e lo sviluppo (ad esempio, A. Antonietti, L. Stefanini, Il S.A.I. edito dal Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica, Milano).
L’Applicazione in contesti diversi: il metodo BMF può trovare applicazione non solo in ambito scolastico ma anche riabilitativo, sportivo ecc...
Conclusioni: la teoria della Bussola della Mente Funzionale offre una prospettiva innovativa e promettente sull'apprendimento umano. Tuttavia, è importante continuare a investigare e a svilupparla per comprenderne appieno il potenziale e le implicazioni sia in ambito educativo che sportivo.
Conclusioni Scientifiche BMF: La Bussola della mente funzionale presenta un approccio innovativo sull'apprendimento, orientando l’attenzione sul nostro funzionamento e sull'esperienza diretta con il mondo (elementi fondamentali del processo di maturazione della persona).
Punti di forza:
Approccio olistico: la Bussola considera l'apprendimento come un processo integrato, che coinvolge sia gli aspetti cognitivi, emotivi e corporei.
Flessibilità: la metodologia è adattabile a diverse età e contesti favorendo la personalizzazione dell'apprendimento.
Evidenze empiriche iniziali: alcuni studi preliminari suggeriscono l'efficacia della metodologia nel migliorare le prestazioni cognitive, motorie e creative.
Focus sull'esperienza diretta: l'apprendimento attraverso l'esperienza è in linea con le più recenti ricerche neuroscientifiche in argomento.
Limiti e sfide: mancanza di evidenze scientifiche consolidate (sono necessarie ulteriori ricerche quantitative e qualitative per validare empiricamente i principi della teoria e la sua efficacia a breve e lungo termine).
Definizioni operative che richiedono ulteriori approfondimenti sui concetti chiave, come i “campi neuro-funzionali" e l’"orientamento dell'attenzione per un’operativà efficace.
Difficoltà di implementazione dell’'applicazione in contesti scolastici tradizionali perché richiede una riorganizzazione significativa dei programmi, del setting e della formazione specifica degli insegnanti.
Prospettive future: consolidare la Bussola della mente Funzionale come approccio scientificamente fondato è necessario agire attraverso: ulteriori ricerche: cioè condurre studi rigorosi e controllati per verificarne l’efficacia in diversi contesti d’apprendimento. Sviluppo di strumenti di valutazione: avvalendosi del S.A.I. (skills assessment infanzia) come strumento specifico per misurare i cambiamenti cognitivi, emotivi e comportamentali indotti dall'applicazione della metodologia BMF.
Collaborazioni interdisciplinari: per favorire la collaborazione tra neuroscienziati, psicologi, educatori, pedagogisti e altri esperti per integrare le diverse prospettive e sviluppare un quadro teorico affidabile e esauriente.
Diffusione e formazione: per promuovere la sua diffusione attraverso la formazione degli insegnanti e la creazione di risorse didattiche specifiche in argomento e setting adeguati ad un approccio euristico.
Conclusioni generali: La Bussola della Mente Funzionale propone un approccio promettente all'apprendimento che merita di essere ulteriormente studiato e sviluppato. Tuttavia è fondamentale procedere con cautela e rigore scientifico evitando generalizzazioni eccessive e tenendo conto dei limiti e delle sfide che questa teoria presenta.
Possibili sviluppi futuri; Applicazioni in contesti speciali: La Bussola della mente Funzionale potrebbe rivelarsi particolarmente efficace in contesti educativi speciali, come ad esempio bambini-ragazzi con bisogni educativi speciali o per l'apprendimento di competenze motorie complesse.
Sviluppo di tecnologie innovative: L'utilizzo di tecnologie digitali innovative informatiche che potrebbero potenziare le possibilità offerte dalla B.M.F., consentendo la creazione di ambienti di apprendimento immersivi, personalizzati e euristici.
In sintesi il metodo BMF offre una visione innovativa dell'apprendimento ma richiede ulteriori approfondimenti e ricerche per consolidare il suo fondamento scientifico e per massimizzare il suo potenziale educativo. Ad esempio, potremmo concentrarci sulle implicazioni della Bussola della Mente Funzionale per la progettazione di ambienti di apprendimento significativi, funzionali e creativi.
Il ruolo delle emozioni nell'apprendimento. Le possibili applicazioni nella formazione degli insegnanti di diversi gradi scolastici e sportivi. Un confronto con altre teorie dell'apprendimento innovative.
Cremona 8 Ottobre 2024: M. Bonali-L. Stefanini-A. Antonietti